ART FACING ART – Intervista a Heidrun Malcomes e Giuseppe DES De Simone

Dal 23 settembre al 30 Ottobre 2022, l’Associazione C.L.A.M. International organizza la doppia personale di arte contemporanea ART FACING ART.

Per l’occasione, abbiamo intervistato gli artisti che espongono: Heidrun Malcomes (Karlsruhe, Germania) e Giuseppe DES De Simone (Taranto, Italia).

Il doppiaggio di Heidrun Malcomes è stato gentilmente curato dalla prof.ssa Caterina Polidoro.

Com’è cominciato il tuo lavoro di artista?

Heidrun: Oggi lavoro come artista a Karlsruhe in Germania; dopo il diploma, ho collaborato diversi anni come disegnatrice grafica e poi come direttrice in molte agenzie.

Dal 2000 lavoro in proprio come grafica, fotografa e artista: dipingo, creo sculture e scrivo libri; il mio lavoro non è ascrivibile ad uno stile preciso, ma voglio provare sempre cose nuove.

DES: Come la maggior parte dei pittori ho cominciato con i materiali di base: oli, tele, ed altri; poi, spinto dal mio desiderio di essere contemporaneo e presente al mio tempo, un po’ alla volta ho trasformato la mia arte.

Infatti, ad un certo punto ho abbandonato le tecniche classiche per avvicinarmi a tecniche nuove che non saprei neanche come definire, se non astratti multimateriali.

Come nasce una tua opera?

Heidrun: Nel corso degli anni, la pittura è diventata la mia attività principale; io mi interesso molto di ciò che succede nel mondo, sono una persona sensibile, emozionale, e riporto sulla tela le mie esperienze personali e le mie reazioni agli avvenimenti.

C’è bisogno di giorni, settimane, anche mesi prima che il quadro sia perfetto nella mia testa e compaia sulla tela, il resto è solo lavoro manuale 

DES: Ho desiderato fare arte fin da piccolo, anche se poi ho vissuto facendo altro. Per ritrovarmi, così come faccio con i miei oggetti, ho dovuto ricostruire, re-interpretare e dare una nuova visione a tutto.

Utilizzo oggetti dimenticati dalle persone, rifiuti che trovo qua e là, un po’ come succede a tante persone nella nostra società, che cadono e vengono dimenticate.

A me piace a recuperare questi oggetti, metterli insieme e dargli una nuova vita. Per esempio, questi ultimi lavori nascono da un incontro casuale con un rifiuto speciale, un vecchio gommone abbandonato da tanti anni, nel quale ho visto subito la volontà di diventare qualcos’altro.

Cosa vedi nel tuo futuro di artista?

Heidrun: Il motto che ispira il mio lavoro è panta rhei, tutto scorre. Trovo che la vita sia così interessante, sempre in divenire e che debba essere libera da ogni condizionamento, e questo mi diverte molto.

DES: Sono contento di partecipare a questa mostra organizzata dalla galleria CLAM. Abbiamo tanti progetti in cantiere, per esempio collaborare con euroArt per conoscere nuovi posti e confrontarci con altri artisti di tutta Europa.

Leggi anche: Art Facing Art: una doppia personale di arte contemporanea

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