La produzione dei pigmenti pittorici giapponesi tra tecnologia e tradizione

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I pigmenti pittorici giapponesi sono prodotti principalmente dalla frantumazione di minerali.

Questo procedimento produce particelle grossolane come la sabbia, dotate di una texture opaca, senza lucentezza.

Inoltre, questo tipo di colore di per sé non ha proprietà adesive e aderisce al supporto mediante l’aggiunta di colla animale.

I pigmento minerale più tradizionale è il Tennen Iwa Enogu, realizzato con minerali naturali, mentre lo Shin-Iwa Enogu, il Synthetic Iwa Enogu e lo Seiwa Enogu sono più moderni, e sono creati artificialmente.

Il pigmento minerale naturale Tennen Iwa Enogu

Il pigmento Tennen Iwa Enogu si ottiene dalla frantumazione del minerale naturale. 

È piuttosto raro e costoso, è disponibile in pochi colori, ma si fonde bene con la colla animale ed ha una profondità di colore unica. 

Inoltre, cuocendolo e carbonizzandolo, è possibile scurirne la tonalità, aumentando di fatto il numero di colori a disposizione nella tavolozza.

Il pigmenti artificiali Shin Iwa Enogu e Synthetic Iwa Enogu

Lo Shin-Iwa Enogu si ottiene dalla frantumazione di pietre artificiali, create chimicamente aggiungendo ossidi metallici al vetro. 

È disponibile in un’ampia varietà di colori, non scolorisce ed è molto resistente.

I pigmenti minerali sintetici Synthetic Iwa Enogu sono pigmenti minerali realizzati mediante colorazione speciale di polvere di cristallo o polvere calcinata con aggiunta di coloranti. 

Una vernice dai toni chiari è disponibile nei colori neutri e fluo.

La produzione delle particelle di vernice

Nella produzione delle vernici, le particelle vengono separate mediante un processo chiamato elutriazione, che sfrutta la differenza nella velocità di sedimentazione nell’acqua a seconda del peso delle particelle.

Tra queste, le particelle più fini sono dette «bianche» perché i grani più piccoli presentano un colore molto chiaro, quasi biancastro.

Per indicare la dimensione delle particelle, il sistema colorimetrico giapponese utilizza una scala discendente: da 1 (particelle più grandi) a 13 (particelle più piccole) 

L’applicazione del colore sul supporto 

La miscelazione dei colori sulla tavolozza prima dell’applicazione su tela, legno, carta e altri supporti, produce un risultato poco uniforme ma dai toni riccamente screziati, a causa della differenza nella dimensione delle particelle.

Quindi, man mano che il colore viene applicato sul supporto, solitamente a pennello, le particelle dei pigmenti minerali sono facili da intravedere.

Per questo, molto spesso gli spazi tra le particelle vengono riempiti mediante stratificazione, cioè con applicazioni successive dopo che ciascuno strato si è asciugato.

In questo modo, la differenza tra i diversi strati può conferire profondità al colore.

Per sciogliere i pigmenti minerali, bisogna intingere accuratamente ogni grano nella colla in modo che ne sia completamente avvolto.

Successivamente, si aggiunge una quantità adeguata di acqua a seconda del modo di disegnare, facendo attenzione a non bagnare le particelle prima di applicare la colla, poiché ciò indebolirebbe la forza adesiva.

Infine, per riutilizzare in seguito i pigmenti minerali avanzati, è possibile versare acqua calda per rimuovere la colla e conservarli.

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